Dal problema alla soluzione con il design thinking!
- 10 Maggio 2022
- Pubblicato da: SEMI
- Categoria: News


Che cos’è il design Thinking
Il Design Thinking è un approccio innovativo che si interroga su problemi complessi o individua nuovi bisogni attraverso una visione e una gestione creativa. La formulazione di risposte o soluzioni avviene mettendo al centro gli utenti e il contesto coinvolti nel problema individuato, accogliendo punti di vista divergenti e adottando diverse prospettive di osservazione.
Si tratta di un insieme di metodologie e strumenti orientati all’azione, alla possibilità di accogliere i problemi come sfide traendo insegnamenti utili dal fallimento stesso delle strategie messe in atto.
Parliamo di un approccio traversale che può essere impiegato in diversi contesti, dalla pubblica amministrazione, al mondo delle imprese fino al terzo settore, per intervenire su variabili interne come la produttività o il benessere dei dipendenti oppure orientato alla formulazione di proposte rivolte all’esterno, come la progettazione di un nuovo servizio per la propria utenza.
Gli aspetti centrali
Il Design Thinking riunisce al suo interno diversi segmenti di approccio e strumenti e può essere riassunto in 3 aspetti fondamentali:
FOCUS SUL CLIENTE/UTENTE: l’attenzione è rivolta ai bisogni degli utenti, si basa sull’ascolto e la valorizzazione di ciò che l’utenza esprime. Le soluzioni proposte mirano a soddisfare le esigenze emerse e il loro successo può essere misurato sulla base del soddisfacimento di tali esigenze e sulla sostenibilità economica e ambientale della risposta formulata, al netto dell’efficacia.
TEAM ETEROGENEI: per rispondere ai problemi in maniera innovativa è necessario accogliere diversi punti di vista e metodologie di lavoro durante tutte le fasi del processo creativo. Soltanto attraverso contributi divergenti è possibile raggiungere soluzioni convergenti ma, soprattutto, in grado di adattarsi alla lettura complessa del problema a cui si è deciso di rispondere.
SPERIMENTAZIONE CONTINUA: si tratta di un approccio basato sulla continua riproposizione di momenti di osservazione/raccolta dati, interpretazione e realizzazione. Ogni fase può essere ripetuta e adottata in un ordine diverso. E’ lo stesso processo creativo che lo richiede: ciascuna dato raccolto, considerazione espressa può essere rivista alla luce di nuovi elementi apprendendo nuove informazioni anche dalle idee scartate o che non hanno funzionato.
le fasi del design thinking
Si tratta, senza dubbio, di un approccio che rifiuta processi lineari e statici di creazione, fondati su rigide ipotesi e strategie predeterminate.
Il processo creativo nel Design Thinking si basa, infatti, su direzioni e iterazioni definite di volta in volta dalle circostanze, dai limiti emersi o dalle nuove suggestioni accolte, a prescindere dallo stadio di ideazione in cui ci si trova.

Di seguito le diverse fasi che lo caratterizzano:
- EMPATIZZAZIONE: Il focus è centrato sul bisogno/problema, adottando come punto di vista privilegiato l’insieme dei sentimenti e delle considerazioni degli utenti rispetto ad esso. E’ necessario comprendere quale significato assuma il bisogno/problema per le persone che lo esperiscono,
Si è chiamati a costruire un identikit completo della nostra utenza, mappando sentimenti, aspirazioni, impedimenti e il loro valore relazionale con il contesto di riferimento.
Ci troviamo nella fase di ideazione delle PERSONAS che guideranno tutto il processo creativo e ci permetteranno di sviluppare le nostre idee e soluzioni.
- DEFINIZIONE: In questa fase si è chiamati a circoscrivere il bisogno/problema a partire dagli ostacoli e dagli impedimenti incontrati dalle nostre PERSONAS. L’attenzione è sulle circostanze interne ed esterne che concorrono all’emersione del bisogno/problema e/o all’impossibilità di soddisfarlo/risolverlo. Si procede con una profonda immedesimazione con la nostra utenza al fine di assumere punti di vista compositi e non autoreferenziali.
- IDEAZIONE: Una volta messe a fuoco le PERSONAS e il problema/bisogno sarà possibile cimentarsi nella formulazione delle nostre idee e soluzioni. In questa fase il TEAM è chiamato a riunirsi più volte e ad adottare strumenti adeguati a guidare il pensiero e il processo creativo. In questa fase è necessario accogliere tutte le proposte che emergono dalle sessioni di lavoro, e soltanto dopo aver vagliato tutte le strade possibili e la capacità di ciascuna proposta di rispondere alle diverse dimensioni che caratterizzano il nostro bisogno/problema sarà possibile selezionare l’idea che meglio di adatta alle esigenze dei nostri utenti.
- PROTOTIPAZIONE: La nostra idea è pronta per trasformarsi in un prodotto/servizio tangibile. In questa fase saremo chiamati a sviluppare il Minimum Viable Product della nostra soluzione. Si tratta di una versione semplificata del nostro bene/servizio: contiene gli aspetti centrali della nostra proposta e può essere testato dalla nostra utenza, contenendo i costi di realizzazione e permettendoci di valutare la nostra proposta in tempi ragionevoli.
- TEST: In questa fase il MVP del nostro bene/servizio viene testato sull’utenza. Non si tratta necessariamente della fase finale del processo: sarà fondamentale raccogliere tutti i feedback dell’utenza rispetto alla loro esperienza con il nostro bene/servizio, ottenendo informazioni importanti per migliorare la nostra proposta, integrarla o ricominciare d’accapo. Potremmo accorgerci di aver tralasciato alcuni aspetti del bisogno/problema o aver dato troppo peso ad alcuni elementi piuttosto che ad altri: le possibilità sono infinite e soltanto attraverso un approccio orientato all’azione ed aperto al cambiamento sarà possibile offrire una soluzione in grado di generare valore per i nostri utenti.
Ciascuna delle fasi descritte può essere ripresa e adottata in momenti diversi del processo creativo, e soltanto “sporcandoci le mani” sapremo dove è necessario tornare e concentrarci per raggiungere la migliore idea possibile.
Il Design Thinking è un approccio Lean che ci spinge a mettere in discussione posizioni assestanti e considerazioni generiche, per guardare alla complessità delle questioni che decidiamo di affrontare e sviluppare delle proposte sostenibili, innovative e in grado di adattarsi alle nostre reali esigenze o a quelle della nostra utenza.