Parole d’altrove: Brodo
- 1 Settembre 2022
- Pubblicato da: SEMI
- Categoria: News Pillole d'altrove


A cura di Grazia Butera
Brodo [‘brɔdo] Sost. Masch.
Per evocare atmosfere invernali in questa lunga estate torrida ci vuole proprio un bel brodino caldo, di quelli da gustare bollenti quando fuori piove, magari (sic!). Oppure per qualcuno è meglio pensare ad acque di mare calde come un brodo in cui immergersi per stare comunque più freschi. Non allungo ulteriormente il brodo e passiamo direttamente all’etimologia.
La parola brodo ha una base germanica e deriva da ∗ƀrupa- che indicava cibo bollito cotto, non è un caso che la parola sia stata importata da atmosfere sicuramente più fredde. L’attestazione più antica in volgare si trova in traduzione dal trattato duecentesco della scuola salernitana di medicina Regimen Sanitatis “mangia con brodo semplece la carne del montone”. La parola è già ben attestata nel medioevo e se ne ritrovano usi figurati già in Dante, usato al femminile nell’Inferno (VIII, 53) “Maestro molto sarei vago/di vederlo attuffare in questa broda/prima che noi uscissimo dal lago”, qui Dante augura al suo acerrimo avversario politico Filippo Argenti, probabilmente ancora vivente quando Dante scrive e che emblematicamente ha già messo all’Inferno, di farsi un tuffetto nella brodaglia fangosa della palude infernale.
Pillole di Italiano L2:
Brodo è una canzone del 2021 di Laila Al Habash cantautrice italo-palestinese. Che c’entra col brodo? Assolutamente nulla! Oppure forse è un insieme di cose diverse bollite che danno un prodotto sostanzioso. La canzone è molto orecchiabile e può essere usata da chi impara l’italiano come L2 o Lingua straniera per ripassare il futuro: “Saremo belli come il sole/ Mamma mia quanto mi piace il tuo nome/Faremo fare le scintille agli occhi/Se ci guardiamo per ore”.