Digitalizzazione e nuove tecnologie: tra dubbi e opportunità
- 23 Febbraio 2023
- Pubblicato da: SEMI
- Categoria: News


La digitalizzazione è un processo di trasformazione digitale che ha l’obiettivo di automatizzare, modernizzare e digitalizzare le attività, i processi e le informazioni aziendali. La digitalizzazione ha acquisito un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni, poiché ha permesso alle organizzazioni pubbliche e private di migliorare la loro efficienza, la qualità dei loro prodotti e servizi, limitando o contenendo i costi.
La digitalizzazione permette di automatizzare molti processi manuali, riducendo così i tempi di elaborazione delle informazioni e aumentando l’efficienza dei processi. Al contempo permette di raccogliere, archiviare e analizzare grandi quantità di dati in modo più preciso e affidabile. Se l’architettura organizzativa è altamente digitalizzata è probabile, dunque, che i processi decisionali saranno maggiormente accurati, favorendo continui interventi di efficientamento. Infatti, la digitalizzazione permette di monitorare continuamente i processi aziendali e di identificare rapidamente eventuali problemi. Inoltre, la raccolta di dati relativi ai propri utenti permette alle organizzazioni di offrire una customer experience personalizzata e coinvolgente a partire dal set di preferenze espresse dal cliente.
L’implementazione di processi di digitalizzazione aziendale non ha interessato, però, soltanto il settore privato. La digitalizzazione del settore pubblico in Italia, ad esempio, è una tendenza in atto da diversi anni. Il suo scopo è quello di migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni ai cittadini e alle imprese.
Per raggiungere questo obiettivo, il governo italiano sta investendo in una serie di progetti di digitalizzazione e innovazione tecnologica, sia a livello centrale che locale. In particolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato un piano di investimenti per la digitalizzazione del paese e della pubblica amministrazione.
Il PNRR prevede, infatti, la creazione di una rete di “smart cities” che utilizzeranno tecnologie avanzate per offrire servizi innovativi e personalizzati ai cittadini, nonché l’implementazione di una piattaforma digitale unificata che consentirà la condivisione dei dati tra le diverse amministrazioni pubbliche. Il PNRR incoraggerà, mediante finanziamenti ad hoc, la formazione di personale specializzato e la digitalizzazione di molte procedure amministrative, come ad esempio la presentazione di domande per l’ottenimento di permessi e autorizzazioni. Oltre ad interventi mirati per la digitalizzazione dei servizi, il PNRR prevede anche l’adozione di tecnologie innovative per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e del sistema di trasporti.
Le agende politiche nazionali e il settore privato risultano, dunque, allineate nel destinare un numero sempre crescente di risorse ai processi di digitalizzazione e di sviluppo tecnologico. Entrambi gli attori ripongono un’estrema fiducia nel potenziale di crescita che tali processi sono in grado di innescare: efficientamento nell’erogazione di servizi e di design dei prodotti e riduzione significativa dei costi grazie all’automatizzazione di procedure e modelli produttivi.
All’interno di un tale scenario non mancano, però, voci ed opinioni contrastanti che tentano di rendere più complesso, e quindi, più responsabile il ricorso alla tecnologia.
Diverse sono le critiche mosse al piano di investimenti previsto dal PNRR per il settore pubblico. Il rischio, secondo alcuni, è quello di digitalizzare le procedure amministrative senza apportare nessun miglioramento significativo, rischiando anzi di aggravare i procedimenti in assenza di infrastrutture ed uffici locali in grado di garantire i livelli essenziali di prestazioni. Altri dubbi riguardano, invece, le competenze digitali possedute dai cittadini. Se un’accurata alfabetizzazione digitale non dovesse raggiungere tutti gli strati della popolazione il rischio che alcuni vengano esclusi o limitati nell’accesso ai pubblici servizi è molto alto. In una siffatta situazione ci troveremmo in una chiara violazione del principio di imparzialità della PA contenuto nella nostra costituzione.
Per il settore privato, invece, gli interrogativi maggiori sono legati alla raccolta e all’uso dei dati personali.
Di seguito le questioni di maggiore rilevanza:
- Privacy: una delle preoccupazioni più comuni riguarda la protezione dei dati personali dei consumatori. Le aziende possono raccogliere e utilizzare informazioni molto personali sui loro clienti, come il nome, l’indirizzo, il numero di telefono e la storia di acquisto, e queste informazioni potrebbero essere vulnerabili agli attacchi dei cyber criminali;
- Profilazione: le aziende possono utilizzare i dati sui consumatori per creare profili dettagliati dei loro clienti, che possono essere utilizzati per personalizzare la pubblicità e le offerte. Tuttavia, c’è il rischio che questi profili possano essere utilizzati in modo discriminatorio o che possano essere utilizzati per inviare messaggi fuorvianti o ingannevoli;
- Trasparenza: molti consumatori ritengono che le aziende dovrebbero essere più trasparenti riguardo a come raccolgono, utilizzano e condividono i dati sui loro clienti;
- Uso improprio dei dati: c’è il rischio che i dati sui consumatori possano essere utilizzati per scopi che vanno al di là della semplice personalizzazione della pubblicità o dell’offerta di prodotti. Ad esempio, i dati potrebbero essere utilizzati per prendere decisioni che influiscono sulla vita delle persone, come l’accesso ai servizi finanziari o la qualificazione per un lavoro.
Sembra, dunque, che il potenziale di crescita e sviluppo legato al mondo delle tecnologie non sia scontato ne segua traiettorie univoche nel suo dispiegarsi. Come ogni fenomeno legato all’utilizzo di strumenti tecnici, altamente impattanti e con ricadute generalizzate è necessario adottare un approccio complesso, riflessivo e di costante monitoraggio. Guardare ai processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica con ottimismo ma anche con la giusta dose di criticità potrebbe aiutarci mitigare le esternalità negative legate al loro utilizzo e massimizzare gli effetti positivi attesi.